Maestosità paesana in duplice agonia
Domina l'abisso, carezza i cieli,
Passaron di qua infiniti intrecci,
Questo è il Ponte d'Alfano,
Unisce le terre
Fermenta gli amori
Saluta gentilmente
Trionfante costrutto intarsiato ad arco,
Osservan gli occhi tale meraviglia
E passan le vite, passan gli anni,
Domina l'abisso, carezza i cieli,
Lo cerca l'albero dal profondo,
che la storia battezza
in controversia solenne.
con sguardo attento alla gente
accolse il viaggiatore o il gregge.
e stelle chinandosi scrutano esterefatte
del lungo travaglio impervie rovine.
che luogo profano
mai tanto toccò il cuore.
che come gemelle
lontano si sfiorino.
con dolci contorni
di docili sapori.
schiavi e padroni,
il cavallo e il cavaliere.
contorno di fieno su massi,
valicano i corpi, si fermano i passi.
che volle il marchese
che vanta il paese.
e Currarina e Calamaru
immobili veston ancora i loro panni.
e stelle chinandosi vi riposano,
valicano i corpi, rallentano i passi.
il torrente s'affonda per vergogna,
e il Ponte resiste al tempo, e ancora ne agogna.