PONTE D'ALFANO

Maestosità paesana in duplice agonia
che la storia battezza
in controversia solenne.

Domina l'abisso, carezza i cieli,
con sguardo attento alla gente
accolse il viaggiatore o il gregge.

Passaron di qua infiniti intrecci,
e stelle chinandosi scrutano esterefatte
del lungo travaglio impervie rovine.

Questo è il Ponte d'Alfano,
che luogo profano
mai tanto toccò il cuore.

Unisce le terre
che come gemelle
lontano si sfiorino.

Fermenta gli amori
con dolci contorni
di docili sapori.

Saluta gentilmente
schiavi e padroni,
il cavallo e il cavaliere.

Trionfante costrutto intarsiato ad arco,
contorno di fieno su massi,
valicano i corpi, si fermano i passi.

Osservan gli occhi tale meraviglia
che volle il marchese
che vanta il paese.

E passan le vite, passan gli anni,
e Currarina e Calamaru
immobili veston ancora i loro panni.

Domina l'abisso, carezza i cieli,
e stelle chinandosi vi riposano,
valicano i corpi, rallentano i passi.

Lo cerca l'albero dal profondo,
il torrente s'affonda per vergogna,
e il Ponte resiste al tempo, e ancora ne agogna.

Uccello Paolo

Canicattini Bagni 11/08/00