Nella bibliogarfia di Edgar Allan Poe di sicuro spicco sono i "Racconti", divisi da lui stesso in due grandi gruppi, i grotteschi e gli arabeschi (o fantastici), più uno sparuto gruppo di genere da definire grosso modo polizieschi. Le storie di Poe non hanno data, e ciò le rende sempre contemporanee, in esse è la paura a farla da padrona, paura che nasce di norma dall'interno del personaggio, dalla sua mente, dalle sue allucinazioni, piuttosto che da sollecitazioni esterne. E questa paura è talmente analizzata a fondo, nel suo insorgere e nelle conseguenze, che altri sentimenti sembrano e sono assolutamente secondari, figure più che personaggi, che si muovono in una sorta di trance che rappresenta in molti casi l'inizio della fine, ma anche a volta l'unica ancora di salvezza.
Ed è in questo mondo maledetto che ci travolgerà Poe con la sua sopraffina tecnica di narrazione, sintetica ma descrittiva ala massimo, al massimo livello raggiungibile in una sorta di racconto pscinalitico o psicoanalisi propia che ci proietterà nei meandri più oscuri dell'inconscio umano, della percezione sensoriale portata allo spasimo da paure recondite.
Alcuni esempi di racconti in versione integrale:
***
Scarica l'incredibile e-book ***